In questo articolo vedremo la Storia di linux: come si è arrivati a creare Linux, e perchè questa rivoluzione è stata tanto importante.

Licenze proprietarie

All’inizio c’erano i programmi erano su schede perforate: tutti potevano prenderli, modificarli a proprio piacimento e a seconda delle proprie esigenze, migliorarli eccetera; ma arrivati agli anni ’80 la maggior parte dei software veniva rilasciato con una licenza proprietaria.

Le licenze proprietarie, sono limitazioni imposte dal produttore del software che riguardano per esempio, la modifica e la ridistribuzione del software.

Uno dei principali sostenitori delle licenze proprietarie è Bill Gates (e non è un caso se Microsoft è una delle principali società produttrici di software prorprietario): molto famosa è la lettera del 3 febbraio 1976 dove parla agli “hobbisti” affermando che non si può pretendere di avere software di alta qualità senza che gli autori mantenghino la “proprietà intellettuale” (concetto molto importante per Gates).

Il progetto GNU

Logo del progetto GNU (Gnu-is-Not-Unix)
Logo del progetto GNU (Gnu-is-Not-Unix)

In quel periodo, uno studente del MIT capisce che le limitazioni imposte dal software proprietario, peggioreranno la qualità dei software e faranno chiudere le collaborazioni fra programmatori e distruggendo la community che si era formata.

Per questo motivo nel 1983 questo studente, chiamato Richard Stallman, abbandona il suo lavoro al MIT per fondare l’assocazione no-profit GNU, un’acronimo ricorsivo per “GNU-is-Not-Unix“, prende un gruppo di avvocati e crea la licenza GPL (GNU Public License).

Questa licenza GPL si basa sul copyleft (gioco di parole che aiuta a sottolineare l’oppostezza nei confronti del copyright): la licenza di utilizzare, modificare, copiare, e ridistribuire: è proprio sulla ridistribuzione che si basa la particolare viralità di questa licenza. Quando infatti gli autori delle modifiche/migliorie andranno a ridistribuire i sorgenti e i loro software, dovranno farlo sotto la licenza GPL.

Il Kuore

Il kernel è il “nucleo centrale” che ha l’ importante compito di gestire materialmente le risorse hardware del sistema. Ed è proprio questo ciò che mancava al progetto GNU.

Linus Torvalds- studente dell'università di Helsinki ha dato il via allo sviluppo del kernel di Linux
Linus Torvalds- studente dell’università di Helsinki ha dato il via allo sviluppo del kernel di Linux

Si presero in considerazione diversi kernel, ma proprio in questo periodo uno studente finlandese, tale Linus Torvalds, aveva creato un sistema operativo da zero basandosi su Minix per il suo 80386.

Linus arrivò ad un punto in cui doveva confrontarsi con lo standard POSIX: dopo aver chiesto aiuto in un newsgroup:

[fancy_link link=”https://groups.google.com/forum/?fromgroups=#!searchin/comp.os.minix/posix/comp.os.minix/dlNtH7RRrGA/EnEPEHXx9HcJ”]Link alla discussione[/fancy_link]

Dopo il successo ottenuto, decise di pubblicare la versione 0.01 del suo sistema operativo sotto appunto la licenza GPL di GNU – questo non solo perchè il sistema era stato sviluppato come “hobby”, ma anche perchè aveva utilizzato strumenti di GNU che erano sotto licenza GPL ed era quindi costretto a ripubblicare il lavoro con la stessa licenza.

Una piccola nota: effettivamente nei sistemi GNU/Linux che utilizziamo oggi il Kernel è di Linux mentre il resto è  di GNU, sarebbe quindi più giusto parlare di sistemi “GNU/Linux” e non solo “Linux”.

E fu così che il progetto GNU/Linux decollò. A quanto pare, nonostante quello che avesse detto Bill Gates, è possibile avere software di qualità senza che la proprietà intellettuale appartenga ad una persona e, sempre nonostante quello che avesse detto Bill, molte menti – anche di paesi diversi – sono meglio di un piccolo e ristretto team.

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Le distribuzioni

Spesso riferendosi a Linux si parla di distrbuzioni: queste sono insiemi di software scelto e “messo insieme” per uno scopo che può essere per gestire un ambiente di tipo:

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  • Desktop
  • Server
  • Grafica
  • Streaming
  • Live-Cd

[/fancy_list]

 

Ecco una piccola lista di distrbuzioni:

 

[one_third][image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/opensuse-logo-150×150.png[/image_frame][/one_third]
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Opensuse

Distribuzione orientata all’uso aziendale e desktop, vuole diventare la più semplice per chiunque e la piattaforma open source più largamente utilizzata.

[fancy_link link=”http://it.opensuse.org/”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/debian-logo-150×150.jpg[/image_frame][/one_third]
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Debian

Necessita di un minimo di esperienza su GNU/Linux, ma è molto rinomata per il comando “apt-get” che ci permette di accedere ad oltre 29.000 programmi già compilati e pronti per l’installazione.

[fancy_link link=”http://www.debian.org/”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2012/07/ubuntu_black-orange-150×150.jpg[/image_frame][/one_third]
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Ubuntu (xubuntu, kubuntu, edubuntu)

Solitamente quando un utente “normale” parla di Linux si riferisce a questo sistema operativo: distribuzione user-friendly africana basata su Debian, unisce il famoso apt-get di quest’ultimo ad una facile interfaccia grafica.

[fancy_link link=”http://www.ubuntu-it.org/”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/logo-archlinux-150×150.png[/image_frame][/one_third]
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ArchLinux

Molto famosa per essere leggera, veloce, scalabile ed adattabile per le proprie esigenze. Per chi vuole passare ad Linux, ci assiste con un wiki molto ben fornito.

[fancy_link link=”http://www.archlinux.it/”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/mandriva-linux-logo-150×150.png[/image_frame][/one_third]
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Mandriva Linux

Una delle distribuzioni più facili da installare e gestire, prima si chiamava Mandrake ma a cause legali è stato rinominato in Mandriva. A giugno 2012 a causa della crisi lo sviluppo è stato interrotto, la comunità lo continua sotto il nome di Mageia.

[fancy_link link=”http://www.mandriva.com”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/Fedora-logo-150×150.jpg[/image_frame][/one_third]
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Fedora Linux

Supportato da Red Hat di cui condivide la storia, fedora è una distribuzione molto user-friendly e ha la particolarità di essere facilmente aggiornabile.

[fancy_link link=”http://fedoraproject.org/it/”]Sito[/fancy_link]

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[image_frame style=”shadow” align=”left” height=”180″ width=”one_third”]http://blog.informaticalab.com/wp-content/uploads/2013/01/mandriva-linux-logo-150×150.png[/image_frame][/one_third]
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Slackware

Distribuzione per veri duri: non prevede una Gui. Inoltre, è la distribuzione più vecchia in circolazione (risale al 16 luglio 1993!) ed è usato principalmente nel lato server – quasi mai lato client.

[fancy_link link=”http://slackware.it/”]Sito[/fancy_link]

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Oltre a queste, ne esistono veramente molte altre che magari vedremo nei prossimi articoli 🙂

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Open source vuol dire gratis?

Quando il vecchio Bill scrisse la sua lettera, si riferiva agli “hobbysti” premettendo che una cosa come l’ opensource non avrebbe potuto esistere.

Il problema principale erano gli introiti: come fà una società a sviluppare un sistema operativo senza guadagnarci niente?

Semplice: le società guadagnano con la manutenzione e con l’ assistenza.

Che vuol dire questo? Che per restare “in campo” devono puntare sulla qualità dei loro prodotti.