La sonda Cassini, che da molti anni sta riprendendo l’emisfero settentrionale del pianeta Saturno, ha avuto la fortuna di immortalare con grande dettaglio un gigantesco uragano. Quello che stupisce è che quest’ultimo sia di forma esagonale e sembra ruotare attorno al polo nord. Dalle immagini gli scienziati hanno constatato che l’occhio del ciclone ha un diametro che si aggira intorno ai 2.000 km, è quindi 20 volte più grande rispetto ad un comune uragano terrestre. I venti che soffiano sui suoi margini soffiano a 530 km orari! A causa del moto di rotazione diverso da quello della nostra Terra, l’uragano non va alla deriva verso nord, ma rimane stazionario al di sopra del polo.
Lo studio di questo fenomeno così lontano può aiutare a capire la formazione ed approfondire le conoscenze dei nostri uragani. Sono già stati trovati, infatti, diversi punti in comune. Ad esempio gli occhi centrali sia dei nostri uragani che quelli di Saturno appaiono senza nuvole, le pareti dell’occhio composte da nubi alte e la rotazione in senso orario sull’emisfero settentrionale.
Si dia il caso che la sonda Cassini sia provvista di strumenti infrarossi, questi rivelarono la stessa tempesta in corso già poco dopo il suo arrivo presso il pianeta, nel lontano 2004. A quel tempo l’uragano era nascosto dal buio dell’inverno, così per avere una certezza della sua presenza si dovette aspettare la primavera, cioè fino all’agosto del 2009.