La stampante 3D si sta dimostrando sempre più efficace e la sua diffusione sta avendo inizio. Queste macchine si stanno dimostrando utili per stampare qualunque tipo di oggetto, dagli utensili fino ad arrivare alla stampa di veri e propri organi (sebbene quest’ultimo sia ancora un progetto sperimentale). Non c’è da stupirsi, quindi, che si sia arrivati infine anche la prima pistola.

L’autore si chiama Cody Wilson ed è il fondatore della Defence Distribuited, un liberator-pistola-3d-smontata_1153407venticinquenne texano. Questo primo prototipo di pistola si chiama Liberator, ha già sparato il suo primo (ed unico) colpo in canna ed è andato tutto a buon fine senza incorrere in intoppi o complicazioni. Ma perchè è stato chiamato Liberator? Il signor Wilson ha battezzato l’arma in questo modo in onore ad un altro modello prodotto negli USA durante la seconda guerra mondiale per la resistenza francese. Il modello è composto da 15 pezzi assemblabili in plastica realizzati con una stampante Stratasys Dimension SST 3D, in vendita ad un prezzo che si aggira intorno ai 6.100 €, più un percussore in metallo. Il calibro delle munizioni è .380 (un formato più “corposo” la distruggerebbe). Essendo, come già detto, quasi interamente di plastica, quest’oggetto passerebbe inosservato a tutti i controlli di metal detector, una manna dal cielo per i terroristi.

Non fatevi ingannare dal materiale con cui è costruita, questa è una vera e propria arma e si è dimostrata già funzionante (e quindi letale) quanto qualunque altra. Lo scopo è di fornire a tutte le persone del mondo la possibilità di possederne una, visto che per avere il progetto è sufficiente scaricare il modello CAD dal sito http://defcad.org/. E’ una fortuna che il governo degli Stati Uniti si sia mosso in tempo record, rimuovendo il file dal sito attraverso il Department of Defense Trade Controls, ma il web si muove molto più in fretta ed il progetto era già stato scaricato ben 100.000 volte.