Questo articolo vuole essere una guida e un’ indicazione per tutti coloro che hanno amici che condividono notizie del tipo “Domani 30 febbraio finirà il mondo per un’epidemia di virus venuto dallo spazio”.

Ormai l’ utente tipo di internet e dei social network, è bombardato di notizie: apriamo il feed di facebook, saltiamo su twitter per vedere il tweet di un nostro amico, scorriamo il feed e saltiamo su instagram per vedere qualche foto. Leggiamo una notizia interessante e nel giro di 1 minuto ci ritroviamo su wikipedia a leggere di qualche città sperduta dall’ altra parte della terra.

In mezzo a tutta questa informazione, dobbiamo imparare però a destreggiarci: per esperienza, il 95% delle notizie che girano sui social network spesso sono nati da essi. Purtroppo il problema è che, proprio per la mancanza di tempo, la gente tende a leggere solamente il titolo di una notizia. Se proprio gli interessa la apre, vede qualche immagine, legge le prime frasi di ogni capoverso, condivide l’articolo, e continua la sua vita da internauta.

Comune è trovare quindi la condivisione di status di pagine di Facebook nate 3 ore prima che annunciano una notizia incredibile: tanto incredibile che non vediamo l’ora di condividerla. Oppure tanto brutta che non vediamo l’ora di condividere il nostro “disgusto” (in questo caso, ignoranza).

Ma andiamo per gradi.

1. Mai fidarsi di siti sconosciuti

In pochi minuti, è possibile creare un sito usando WordPress.com, Altervista.org, Blogspot eccetera. Questo vuol dire che, potenzialmente chiunque con un pò di sana voglia di rompere le palle e molto tempo da sprecare può tirare su un sito web dove scrive articoli informativi.

Il problema di questi blog però, è semplice: non essendo dei giornalisti e non avendo molta voglia di approfondire quello di cui parlano, si tengono informati sulle notizie da scrivere da altri siti/monnezza come loro. Mettiamo poi che ci sia, in mezzo al mare di spazzatura, un bravo blogger. Questo blogger sa che per avere informazioni fresche il prima possibile, deve accedere a siti stranieri. E così si tiene informato su siti inglesi.

Lercio.it è un sito di satira, le notizie sono inventate: non andate in giro a spacciarle per vere!

Quando andrà a tradurre il suo articolo, non solo non ha la certezza di riportare esattamente il senso delle parole dell’ autore, ma aggiungerà anche doppi sensi in modo da confondere ulteriormente il lettore che, se blogger di altri siti/spazzatura, correrà a riscrivere la notizia in maniera ancora leggermente modificata. E così via.

Così, partendo da “Stanno aumentando i controlli sulle patatine” si arriva a “Patatine: massiccio controllo a causa del rilevamento del virus h1n1“.

Quindi: dominio sconosciuto, al 95% non è una fonte affidabile.

2. Trovare il vero autore

Un’ altra cosa che capita spesso poi, è che una notizia venga riscritta: mi è capitato spesso infatti di leggere di notizie uscite mesi fa, e riposte da vari siti. Al 90% si tratta di una bufala.

Per accorgervene, selezionate una parte del testo in mezzo al testo: copiatelo, andate su google, incollate, e cercate. Se l’ unico sito che uscirà è quello dove vi trovate potrebbe essere una notizia vera. Provate con più porzioni di testo.

Se niente la spunta, vuol dire che o la notizia è vera o il blogger è bravo a riassumere: recatevi su google, inserite il titolo dell’ articolo e cliccate su Notizie. Se altre notizie vi appaiono allora probabilmente la notizia è vera.

Cercare parte del testo della notizia (o il titolo) su google ci farà trovare il vero autore dell’ articolo: se non trovate fonti affidabili, sicuramente è una bufala!

 3. Se una notizia è improbabile, probabilmente è falsa.

Sembra incredibile ma ve lo posso giurare: esistono persone che si autodefiniscono “giornalisti” che sono alla stregua dei blogger citati poco fa, con la sola differenza che lavorano per qualche giornale famoso.

Questo per dire che, non è improbabile trovare notizie false ed inventate anche su giornali che dovremmo ritenere “fonti certe”.

Nell’ultimo punto c’è un esempio di bufala trattata anche da siti di giornali (che normalmente prenderemmo come fonti affidabili).

Spesso inoltre, immagini e articoli sensazionalisti sono falsi.

 4. Controllate sui siti che trattano di disinformazione

Uno dei più famosi siti di disinformazione, è il “Disinformatico” Paolo Attivissimo. Un giornalista informatico specializzato nello smascherare bufale. Visto che però il blog tratta anche altri argomenti, potremmo tenerci aggiornati e smascherare un grandissimo numero di bufale seguendo la pagina facebook di B.U.T.A.C: Bufale un tanto al chilo.

Una lista completa con altri consigli ve li fornisce direttamente BUTAC sul suo sito.

5. Disinformazione porta disinformazione

Non sempre ci va di eseguire ricerche di google per capire se la notizia che abbiamo letto è vera o falsa. In quel caso, vi prego: evitate di diffonderla.

Il 99% delle foto-con-post su facebook sono bufale: evitate a priori di diffonderle.

Quando un vostro amico pubblica una notizia che sembra una bufala, siate rompipalle: eseguite una ricercare e se scoprite la bufala lasciategli un commento dove gli spiegate la cosa, in modo che i suoi amici evitino di diffonderla (e siano informati sulla disinformazione che gira).

6. Un esempio di bufala

Un esempio di bufala che voglio mostrarvi, per chiudere l’articolo in bellezza, è una notizia molto recente di cui sono sicuro avrai sicuramente letto anche tu.

Ti fai le selfie? Allora hai un disturbo mentale

Questo il titolo della notizia che è venuta alla ribalta qualche giorno fa. Ma sarà vera?

  • Leggo.it: http://www.leggo.it/SOCIETA/SANITA/selfie_disturbo_mentale_mancanza_autostima/notizie/616187.shtml
  • UrbanPost: http://urbanpost.it/ricerca-psichiatrica-rivela-al-malattia-mentale-di-chi-abusa-dei-selfie-vari-stadi-di-gravita
  • Eticamente.net: http://www.eticamente.net/27071/farsi-i-selfie-e-un-disturbo-mentale-lo-conferma-uno-studio.html
  • Macynet: http://www.macitynet.it/selfie-sono-un-disturbo-mentale-secondo-gli-psichiatri-usa/
  • Vnews24: http://www.vnews24.it/2014/04/05/apa-selfie-disturbi-mentali/

Molti siti anche americani (ed altri italiani che hanno provveduto a rimuovere la notizia) hanno ripubblicato una notizia copiandola ovviamente da altre fonti e così via.

Concludiamo l’articolo con un link al BUTAC che sbufala questa notizia.