HiRISE, la fotocamera della sonda Mars Orbiter, in grado di scattare foto di Marte in alta definizione, è riuscita ad immortalare alcune particolarità sulla superficie del pianeta: le orme di Curiosity.

Non si tratta quindi di tracce aliene, campi base o inquietanti creature abitanti sul Pianeta Rosso, ma più semplicemente della zona d’atterraggio, delle orme e di Curiosity stesso, intento a scorrazzare tra le rocce. nasa_curiosity

Il punto dell’atterraggio è ben visibile a sinistra grazie a due macchie blu (rese di tale colore da un gioco di contrasti della fotografia) ed è chiamato tecnicamente il Bradbury Landing, ovvero appunto la zona in cui Curiosity atterrò l’anno scorso. Il terreno fu spazzato dai razzi accesi nell’ultima fase dell’atterraggio, che impedirono al modulo di depositarsi violentemente e facendogli evitare così una discesa rovinosa.

Da quel punto il robot si diresse verso destra, quindi per raggiungerlo bisogna semplicemente seguire le doppie linee lasciate dalle sue ruote. In tutto Curiosity è stato in grado di percorrere appena 1 km di strada (almeno per quanto riguarda la data dello scatto, il 27/06/2013). Il record è stato stabilito il 21/07 con 100,3 m percorsi. Infine è visibile il rover stesso, un puntino bianco al fondo delle sue orme.

A guidarlo è un team di scienziati della NASA, tra cui l’italiano Bellutta Paolo. Presto, però, è prevista l’integrazione di un sistema di pilota automatico che permetterà alla macchina esploratrice di raggiungere tappe prestabilite senza alcun aiuto dalla Terra.