Le autorità Statunitensi, tra il dicembre 2012 e maggio 2013, hanno chiesto alla Apple un numero che raggiunge quasi le 5000 richieste di dati riguardanti 9 – 10 mila account di Cupertino. Ad annunciare questo fatto è la stessa azienda interessata, tramite un comunicato online. Spiega inoltre che i dati sono stati diffusi solo dopo il raggiungimento di un accordo sulla divulgazione con le autorità americane per la sicurezza.
Datagate è un termine usato per indicare lo scandalo avvenuto nel giugno 2013 da parte della compagnia di telecomuniazioni Verizon, che avrebbe consegnato all’FBI dati sensibili in grado di mettere seriamente a repentaglio la privacy dei propri utenti (numeri di telefono, conversazioni, luogo dal quale sono partite quest’ultime con tanto di orari e durata).
Non è la prima volta che le autorità USA fanno tali richieste: Facebook aveva dichiarato anch’essa un’uguale richiesta su 18 -19 mila utenti del social network. Gli accordi stretti sottolineano la pressione imposta sia al governo che alle aziende del web a seguito delle notizie filtrate, nell’ambito del Datagate, nell’ambito del programma di controllo degli stranieri da parte della National Security Agency.