Il Venezuela ha creato la prima criptomoneta statale, chiamata The Petro. E per realizzarla, sembra aver ricevuto aiuti a seguito di un accordo con la Russia secondo quanto pubblicato da Time. The Petro, andata in prevendita il 20 febbraio, è al giorno d’oggi la prima criptomoneta creata da uno stato. Il suo valore è legato alle riserve di petrolio della nazione. Alcune fonti hanno fatto sapere al Time che l’obbiettivo di The petro era di ridurre il peso delle sanzioni degli stati uniti.

Il presidente venezuelano Nicolàs Maduro, ha precedentemente definito The petro come “kryptonite” e il governo statunitense “Superman”.

Un dirigente della Russian state bank, ha fatto sapere al Time che consiglieri del cremlino hanno supervisionato lo sviluppo di the petro, dopo l’accordo firmato dal presidente Vladimir Putin nel 2017.
“Persone vicine a Putin, gli hanno detto che questo era il modo migliore per evitare le sanzioni” ha fatto sapere il dirigente al Times. “Così è come è iniziato tutto.”.

Questa settimana, l’amministrazione Trump ha emanato un ordine esecutivo che proibisce ai cittadini statunitensi di acquistare The petro, moneta per cui Maduro spera di ricava 6 miliardi di dollari per aiutare l’economia in recessione. La moneta Venezuelana, il Bolívar, ha sofferto di iperinflazione come risultato di una cattiva gestione del governo unita alle sanzioni. Gli stati uniti hanno inoltre provveduto a congelare i beni di quattro fra precedenti e attuali ufficiali del governo venezuelano.

Il logo della cryptovaluta del Venezuela.

Il segretario del tesoro, Steven Mnuchin, ha dichiarato quanto segue questo lunedì:
“Il presidente Maduro ha decimato l’economia e portato ad una crisi umanitaria. Invece di correggere la rotta per evitare ulteriori future catastrofi, il regime Maduro sta cercando di aggirare le sanzioni usando la moneta digitale the petro – uno stratagemma che l’ Assemblea Nazionale democraticamente eletta del Venezuela ha già denunciato.

Le cryptomonete potrebbero essere un metodo efficace per alleggerire le sanzioni. Il Time ha inoltre riportato che la Russia starebbe pensando ad una versione digitale del rublo (la moneta russa), ma che secondo quanto dichiarato dalla banca centrale Russa farebbe rischiare una destabilizzazione della moneta stessa.

“Per questo motivo, la russia avrebbe provveduto a fare la propria roccaforte qui in Venezuela” dichiara al Time Armando Armas, un membro dell’assemblea nazionale del parlamento Venezuelano. “Ora stanno usando il Venezuela come cavia per i loro esperimenti.”.
Fonte: The Verge