Si tratta del primo robot che riesce con abilità ad arrampicarsi, proprio come l’animale che esso imita: il serpente. Il progetto si deve al Biorobotics Laboratory della Carnegie Mellon University (Pennsylvania). L’idea è quella di progettare un robot privo di ruote e piedi, in modo da poter agire indisturbato nei territori più impervi e inaccessibili ai più.
Il serpente artificiale è formato da diversi segmenti uniti fra loro per permettere il massimo della libertà, consentendo ad ogni pezzo di muoversi liberamente e staccato dalle altre parti del corpo, rendendo possibili contorsioni degne di un vero rettile. Il nostro amico meccanico ancora non ha un nome, ma gli ingegneri che l’hanno costruito hanno già grandi progetti per il suo utilizzo. Un esempio semplice consiste nel farlo entrare nella scanalatura che separa due pareti e arrampicarcisi facendo forza sui due lati. L’automa possiede un cervello elettronico a cui arrivano informazioni da ogni parte del suo corpo, ogni singolo componente invia infatti i dati registrati grazie ad un accelerometro, permettendo al cervello di aggiustare in tempo reale i suoi spostamenti ed
effettuare i calcoli per il mantenimento costante dell’equilibrio. Grazie a questi straordinari calcoli, il serpente sa arrimpicarsi su di un palo senza difficoltà, ad esempio.
Arrampicarsi su un palo può sembrare una capacità inutile, ma gli ingegneri sanno bene che sarà invece indispensabile per la manutenzione sia degli impianti nucleari che quelli industriali, dove la sua abilità di arrampicamento su lunghi tubi non verrà sprecata. L’idea principale resta comunque legata a missioni di esplorazione e soccorso, lui potrà raggiungere punti inaccessibili alla totalità degli umani e degli altri robot fin’ora costruiti. Non preoccupatevi, non sarà letale quanto un verso serpente, esso ha appena la forza necessaria per sostenere il suo peso, di stritolare le persone non se ne parla proprio.