La risposta Mountain View è stata repentina, neanche 24 ore dopo la dichiarazione della MiKandi di voler sviluppare la prima app per adulti nella storia degli occhiali futuristici. L’applicazione si sarebbe dovuta chiamare con il nome eloquente ‘Tits and Glass’ e avrebbe dato la possibilità di creare foto e filmati da condividere con le migliaia di appassionati del genere.
“Non accettiamo contenuti che contengano nudità, raffigurazioni di atti sessuali o materiale sessualmente esplicito. Seguiamo una politica di tolleranza zero nei confronti della pedopornografia” ufficializza Big G, aggiungendo “Se verremo a conoscenza di contenuti pedopornografici provvederemo a contattare le autorità appropriate e ad eliminare gli account Google delle persone coinvolte nella loro distribuzione”. Ma MiKandi non demorde e annuncia dal suo blog che “verranno apportate delle modifiche per conformarsi alle nuove politiche di Google”.
Oltre a questo, Google afferma di voler cambiare le sue politiche di sviluppo, vietando l’uso incrociato della macchina fotografica con il microfono. I Glass ancora non sono stati messi in commercio, ma hanno già alzato polemiche e polveroni come non accadde mai prima d’ora, segno evidente che questi occhiali sono destinati a cambiare la nostra quotidianità nel giro di pochi anni, come hanno già previsto le statistiche dell’azienda produttrice (9,4 milioni i dispositivi entro il 2016).