Il telescopio APEX (Atacama Pathfinder Experiment) dell’ESO ha catturato una suggestiva scena dello spazio. Un nastro fiammeggiante pare uscire dalla Nebulosa di Orione, una grande nube lucente che brilla all’interno della Costellazione di Orione. Queste sfumature di colore arancio nascono dalla debole luce di grani di polvere interstellare fredda, purtroppo a lunghezze d’onda troppo lunghe per poter essere viste dall’occhio di un uomo.

Queste nubi di polvere interstellare e gas sono importanti per la ricerca astronomica, poichè esse compongono la materia prima per la creazione delle stelle. Questi grani di polvere, però, impediscono la vista degli avvenimenti all’interno e al di là della nube ai nostri scienziati, rendendo l’osservazione ancora più complessa e difficile da studiare. Per risolvere questo problema, gli astronomi sfruttano strumenti in grado di osservare numerose lunghezze d’onda diverse (è il caso del telescopio APEX).

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La fotografia rappresenta una parte della Nube Molecolare di Orione, situata all’interno della costellazione omonima, e illustra diverse brillanti nebulose. Le stelle giovani e calde si sommano a nubi molecolari fredde all’interno di questa regione dello spazio che si estende per centinaia di anni luce a circa 1350 anni luce dal nostro amato pianeta. La Nebulosa di Orione è quel punto lucende nel centro della spada di Orione, è facilmente visibile anche ad occhio nudo e corrisponde a una gigantesca incubatrice stellare dentro la quale stanno nascendo nuove stelle. Si tratta del sito stellare di formazione più vicino alla Terra (e quindi con maggiore disponibilità di studio per noi).