Le immagini ed i video registrati dal Solar Dynamics Observatory parlano chiaro: il sole ha avuto tre brillamenti che si sono susseguiti uno dietro l’altro tra il 13 e il 14 maggio. Questo ha spezzato un breve periodo di quiete della nostra stella. Il primo brillamento si è verificato la mattina del 13, è stato avvistato dall’osservatorio come una macchia su un’estremità del Sole, gli esperti chiamano questo fenomeno “solar flare” ed è, per il momento, l’eruzione più potente del 2013.
Avevamo già accennato in precedenza di questi fenomeni solari, per la precisione riguardo un brillamento avvistato il 3 maggio, spiegando anche la classificazione di questi fenomeni e le possibili minacce verso il nostro pianeta.
Nella stessa giornata del 13 maggio, alle ore 18:05 ora italiana, c’è stato un secondo brillamento, distanziato di poche ore rispetto ad un terzo ed ultimo, registrato la mattina del 14. Il livello del fenomeno è stato classificato come “Classe X”, ovvero la più alta nella scala utilizzata dagli scienziati per questi eventi. Per la precisione, le eruzioni sono state rispettivamente in ordine cronologico X1.7, X2.8 e X3.2.
Ribadiamo, come già spiegato nel blog dell’eruzione del 3 maggio 2013, che nonostante si tratti di esplosioni comparabili a milioni di ordigni nucleari, non sono una diretta minaccia per il nostro pianeta, sebbene possano creare danni considerevoli a eventuali nostre missioni spaziali e al relativo equipaggio delle astronavi. Detto questo, è una fortuna che le esplosioni non siano state dirette verso la Terra, visto che avrebbero minacciato le sonde ed i satelliti orbitanti intorno a questa, da cui dipendono buona parte dei sistemi elettronici in uso. Per precauzione, comunque, tre satelliti americani della NASA sono stati messi in “modalità sicura”.
Vi lasciamo con il video delle tre solar flare, accompagnato da una musica simil-apocalittica come piace tanto agli americani.